Stella – da Pescarola a Titiano

by

Lo Stella è uno dei fiumi di risorgiva che solcano la Bassa friulana, forse il più celebre fra i tanti corsi d’acqua che nascono in mezzo alla pianura friulana, dall’emersione delle acque della grande falda freatica che raccoglie le acque dei fiumi alpini, disperse nelle ghiaie della Alta. L’acqua dello Stella sostanzialmente è quella del Tagliamento, con qualche aggiunta derivante dalla percolazione delle piogge e dalla dispersione di rii minori nella fascia di pianura asciutta della Alta, fra i colli morenici e la così detta “linea delle risorgive”.

Abbiamo percorso una parte del tratto inferiore di questo fiume, caratterizzato da acque molto calme, corrente lentissima e rive coperte di alberi. Si parte da Pescarola, dove è stato realizzato un porticciolo in uno dei tanti meandri “di morta” del fiume. Si tratta di un antico meandro che il fiume non utilizza più, dunque è ancora più calmo del canale attivo. Raggiunto Palazzolo dello Stella si prende la strada che a destra del fiume scende verso Precenicco. Dopo avere superato la ferrovia si incontra a sinistra una strada (Via dello Stella) con l’indicazione “porto di Pescarola” o “Puart di Piscjarole” in lingua friulana. Dopo essere passati accanto alle banchine del porticciolo, prima di una decisa curva a destra, si vede sulla sinistra lo scivolo di alaggio per i natanti. Questo è il punto di imbarco che abbiamo scelto. Per visualizzare il punto di imbarco segui questo link.

Da qui si esce subito sul fiume Stella e ci si dirige verso valle (destra) guidati da una modesta corrente. Per tutta la gita abbiamo dovuto usare in modo attivo le pagaie, perché la corrente è troppo debole per consentire di percorrere i 6 km che ci separavano dallo sbarco in un tempo ragionevolmente breve (adatto a concludere entro l’ora di pranzo).
Subito a valle della partenza, sulla sinistra, si trovano altre due “morte”, presso Piancada. Potete percepirne la presenza, ma non è per nulla scontato, dato che una fitta cortina di alberi e arbusti impedisce la vista degli imbocchi, salvo quello posto più a valle, mantenuto aperto per consentire il passaggio delle barche.
Dopo un tratto particolarmente alberato, che consente di trovare dell’ombra per pagaiare, si arriva a Precenicco (punto mappa qui) . Questo centro è caratteristico per la presenza di un vero e proprio porto fluviale storico, su cui si affaccia la piazza del paese. Oggi il porto di Precenicco è utilizzato soprattutto per il diporto e si trovano sempre delle grosse barche da turismo, quasi sempre prese in affitto da famiglie del centro e nord Europa. Sulla sinistra invece, dal lato di Piancada, si trova l’edificio della Casa del Marinaretto. Si tratta di un edificio realizzato durante il periodo fascista per l’Opera Nazionale Balilla. Oggi l’edificio è usato come centro culturale.

Dopo Precenicco si scende seguendo dolci curve fino a descrivere un’ampia ansa con curva verso sinistra. Qui nello Stella entra (da sinistra) il canale Scolo Piancadello, che collega lo Stella al fiume Turgnano e all’impianto idrovoro che si trova nei suoi pressi. In questa zona ho lavorato per un po’ di tempo, catturando anguille per il monitoraggio dello stock di questa affascinante specie ittica (progetto che continua, ma ne parlerò un’altra volta). A destra si apre invece l’ingresso di una piccola darsena dalla pianta rettangolare, che risulta completamente abbandonata.

Giunti quasi alla fine del percorso, nella parte più occidentale della grande ansa che stiamo seguendo, giungiamo al punto in cui nello Stella entra il canale dell’Acquabona, che onestamente di buono non ha molto, considerato che raccoglie drenaggi e reflui da una grossa parte della piana fra lo Stella e la cittadina di Latisana.

Subito dopo una netta curva a sinistra, si apre sulla destra l’accesso a un’ansa morta molto interessante. L’acqua è ovviamente quasi immobile al suo interno e qui si possono osservare dei bei prati sommersi di piante acquatiche. Quando siamo passati noi c’era una fioritura di Nuphar lutea, coi suoi bei fiori gialli che sbocciano sopra il pelo dell’acqua. Sotto di esso ho visto molte piante di Potamogeton sp., ma non sono in grado di identificare la specie.

Usciti dalla morta, dopo un po’ si trova sulla destra l’imbocco della morta della Madonna della Neve di Titiano, il punto di arrivo della gita. Siamo a circa 6 km di fiume da pescarola. Sullo Stella si trova un pontiletto, che per le canoe è del tutto inutilizzabile (è pensato per barche a bordo alto), mentre è facile sbarcare sulle rive erbose nei pressi della chiesetta (punto mappa qui). Questo è uno dei luoghi più suggestivi del basso corso dello Stella. Una pista sterrata consente di arrivare con l’auto molto vicino all’acqua, scavalcando l’argine del fiume, cosa che agevola notevolmente il carico delle canoe.

Consigli pratici:

  1. tassativo l’uso di repellenti contro insetti succhiatori di sangue, possibilmente la contraerea!
  2. d’estate è decisamente una buona idea partire molto presto al mattino, perché l’ombreggiatura c’è, ma non aiuta molto;
  3. anche d’inverno e quando l’acqua è troppo alta in altri fiumi, questo percorso è possibile senza correre rischi, dato che la corrente è veramente molto lenta, nel dubbio date un’occhiata ai sensori idrometrici di Palazzolo dello Stella e Marano Lagunare: con l’alta marea il fiume è ancora più lento.

 

Pubblicità

Tag: , , , , , , , , , , , , , , ,

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...


%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: