Ho appreso con dolore della scomparsa di Piero Angela
Non ho certo bisogno di ricordarvi chi sia, cosa sia stato e cosa sarà ancora a lungo Piero Angela.
A differenza di tanti colleghi che si occupano dello studio della Natura, non sono stato attirato in questo campo dall’opera di Piero Angela, né da quella di David Attemborough, ma ho trovato in loro ciò che serviva per soddisfare un’infinita curiosità. Piero Angela però è qualcosa di più, ha avuto ciò che lo ha reso non tanto un protagonista della divulgazione scientifica, quanto un Maestro. E credo che sia evidente se consideriamo la qualità del lavoro di chi è il suo allievo ed erede, il figlio Alberto.
Piero Angela è scientifico nell’approccio, nel metodo, nell’atteggiamento. Uso il presente perché chiunque di noi può ancora ascoltare la sua voce in migliaia di ore di registrazioni conservate negli archivi della RAI. A differenza di molti altri, Piero Angela non ha mai voluto assumere l’immagine di colui che sa. È un atteggiamento che troppi hanno adottato credendo di seguirne le orme.
Chi ha avuto l’enorme privilegio di collaborare con lui mi ha raccontato che prima di ogni incontro chiedeva come potersi preparare e prima di impostare un programma chiedeva ancora indicazioni su cosa studiare. Metodo scientifico: si acquisiscono gli esiti della ricerca e si parte da lì. È stato molto serio e attentissimo nel manifestate costantemente questo atteggiamento razionale e scientifico, in senso strettamente galileiano. Piero Angela non sentenziava, non usava superlativi, non lo spauracchio di catastrofi imminenti, né l’invettiva. Era molto attento nel non manifestare opinioni in modo da farle fraintendere come pareri fondati su dati. Gli altri raramente lo fanno.
Il dramma oggi non è tanto la morte di una persona che ha vissuto lungamente e fatto cose molto importanti, il vero dramma è che Piero Angela ci serve ancora tanto, in un’Italia dove il concetto di cultura esclude le scienze naturali, dove milioni di persone accettano o esprimono opinioni nate in modo casuale e irrazionale, senza una conoscenza del mondo. Nel 2022, nel terzo decennio del XXI Secolo, ci servono ancora persone come Piero Angela e abbiamo perso quello che era senza ombra di dubbio la più autorevole.
È inevitabile che la riduzione locale di entropia abbia fine e un organismo cessi di funzionare, credo che oggi a tutti noi spetti il compito di proseguire l’opera di Piero Angela, nel nostro piccolo, con le forze che abbiamo, anche solo adottando quel comportamento razionale e composto con cui per decenni ci ha aiutati a osservare il mondo.
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