Posts Tagged ‘Abbattimento’

Una striscia diversa

marzo 4, 2024

Questo piccolo fiume alimentato da sorgenti (fiume di risorgiva) è un hotspot di biodiversità circondato da edifici, giardini, strade asfaltate.

Possiamo vedere qui come il taglio di alberi e cespugli abbia prodotto due effetti. Innanzitutto la predominanza dei rovi (Rubus sp.) lungo le sponde dei fiumi, che le rendono inaccessibili all’uomo, pur fornendo riparo a numerose specie di animali. Il secondo effetto è la dominanza delle macrofite acquatiche come copertura del fondo del fiume.
Se, da un certo punto di vista, possiamo essere contenti di questi due effetti, dall’altro perdiamo sicuramente almeno tre habitat, che dovrebbero coesistere in questo tipo di piccoli fiumi di pianura: la siepe di Salix cinerea all’interfaccia tra acqua e terreno umido, il boschetto di Alnus glutinosa intercalato al precedente oppure a pochi metri dall’acqua ma ancora in terreno umido, il fondo ghiaioso e senza copertura del fiume.
Quindi, mentre possiamo dire che il piccolo fiume permette di conservare un po’ di biodiversità, la gestione umana delle sponde ne riduce il potenziale.

È probabile che pochissime persone legano questa immagine come me, il che spiega il successo di un modello di gestione che è diffuso e consolidato. Ovviamente teniamo presente che i rovi non sono proprio ciò che gli esseri umani vogliono! Tuttavia, quando tagli e lasci che la vegetazione si evolva da sola, queste piante prevarranno sulle altre specie per molto tempo.

La difficile convivenza fra l’uomo e gli altri

gennaio 31, 2024

ANSA: La Giunta provinciale di Trento ha approvato il disegno di legge proposto dell’assessore alle foreste Roberto Failoni per contenere la crescita della popolazione di orsi. Si prevede la possibilità di rimuovere fino a otto plantigradi all’anno, a fronte di una popolazione che, secondo l’ultima stima formulata nel Rapporto grandi carnivori, supera le cento unità. (articolo completo)

Immagine di fantasia generata dalla AI di Bing Image Creator

La notizia è freschissima, ma non inattesa, dato che da lungo tempo l’Amministrazione provinciale di Trento mira a un contenimento della popolazione dei plantigradi anche attraverso l’abbattimento di alcuni esemplari. Notizie ufficiali sull’argomento possono essere reperite sul portale della Provincia Autonoma di Trento dedicato ai Grandi Carnivori in Trentino.

Proprio in questi giorni sto leggendo un libro bellissimo: L’uomo e l’orso possono convivere? a firma di Filippo Zibordi. Lo consiglio soprattutto a chi non ha una formazione in campo naturalistico. Sebbene sia un ecologo, ho provato a leggere il lavoro fingendo di non sapere nulla di montagne, animali, ecologia. Il linguaggio è corretto ma semplice e l’uso degli aneddoti, la narrazione di storie che fanno parte dell’esperienza dell’autore, guida il lettore attraverso temi molto complessi legati alla conservazione della biodiversità e alla gestione di ambienti, fauna e flora. Temi su cui spesso si parla a sproposito, nonostante decenni di documentari in televisione. Quindi leggete il libro di Zibordi, io cercherò di finirlo rapidamente, poi ne riparleremo.

Della questione orsi ho scritto qualcosa in alcuni post del passato. L’orsa Daniza e l’uomo sulle Alpi; Lettera al Presidente della P.A. di Trento sulla gestione dell’orso; Gli umani e gli orsi sono parte degli ecosistemi.

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Lettera al Presidente della P.A. di Trento sulla gestione dell’orso

agosto 16, 2017

Pubblico la lettera che ho appena inviato al Presidente della Provincia Autonoma di Trento, Ugo Rossi.

L’intervista al presidente Ugo Rossi sull’abbattimento di KJ2 (fonte: http://www.ufficiostampa.provincia.tn.it)

Sulla gestione di Ursus arctos arctos in Trentino

Gent. Sig. Presidente,
le scrivo come (temo molti) altri per discutere la condotta della Sua Amministrazione, in relazione ai recenti eventi che riguardano la gestione della popolazione di Ursus arctos arctos (orso bruno) nel territorio della Provincia Autonoma di Trento.
Premetto che non sono un animalista, né un ambientalista in senso comune, ma pur lavorando da vent’anni nel campo della biologia ambientale sono un pescatore che trattiene e mangia ciò che cattura, sostengo la compatibilità della caccia con la conservazione della fauna, partecipo con gioia alle cene a base di selvaggina e ho perfettamente coscienza del valore che la nostra società attribuisce (ancora) alla vita umana rispetto a quella degli altri animali.
Ciò che contesto nell’agire del Trentino non è tanto l’atto di abbattere un orso in sé, ma l’impianto complessivo di un progetto che (more…)