In questi giorni chi governa le regioni del versante meridionale delle Alpi sta affrontando un momento molto difficile, a causa della siccità, rinominata “crisi idrica”, perché se non dici crisi nessuno ti dà retta. Si stanno sentendo mille campane; a parte i soliti esperti da social media, sulla cui incompetenza possiamo sempre contare, ci sono coloro che esercitano il diritto di essere portatori di interesse. E la situazione non è allegra per nessuno di loro.

In questo momento, non siamo preparati per affrontare una siccità così. Non lo siamo per le caratteristiche del nostro sistema produttivo agricolo e industriale, per quali fonti di acqua superficiali e sotterranee usiamo, per come preleviamo, trasportiamo, usiamo l’acqua, per come raccogliamo e trattiamo i reflui. In questo momento il nostro sistema è fatto in modo da funzionare con più acqua e delle inefficienze ci siamo interessati poco, spesso credendo fosse solo una questione “ambientale” negoziabile perché di poco conto.
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