Posts Tagged ‘Archeologia’

Dove riposano i “giganti”

Maggio 16, 2023

Alcuni monumenti funerari preistorici nel territorio di Urzulei (Sardegna)

Un paio di domeniche fa mi è capitato di tornare a passare accanto ai resti di una tomba dei giganti, quella presso Su Campu ‘e sa Carcara, in Supramonte nel territorio di Orthullè (Urzulei per noi continentali). Il nome della località significa “Campo della Fornace da calce”. Questa tomba dei giganti era riconoscibile ma non “messa bene” la prima volta in cui la vidi. Ora è stata in parte liberata da vegetazione e terra, restaurata e resa più visibile. La potete trovare qui (mappa).

L’ingresso alla tomba
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Il colle di Udine monumento protostorico

aprile 7, 2022

La grande notizia rilanciata da un articolo comparso sul sito web de Corriere della Sera (leggi qui).

Quando ero bambino mio padre mi raccontò che, osservando uno scavo nel colle, suo padre aveva rilevato come fosse diverso da una collina naturale. Da allora avevo favoleggiato pensando che il colle del castello di Udine fosse in realtà un grandioso tumulo dell’età del Bronzo, costruito cavando terra e lasciando l’avvallamento che oggi è Piazza I Maggio. Immaginavo che quel tumulo fosse stato eretto per volontà di chi regnava al tempo sui centri abitati fortificati del Friuli, quelli che chiamiamo cjastilîrs.

Non so perché, ma mi ero fissato con l’idea che la struttura avesse scopo sacro e astronomico, ma contenesse anche la sepoltura di un personaggio di nome Uthen. Chiaramente questa era fantasia pura e nella mia fantasia era una “regina”.

I libri di storiografia italiani ci insegnavano che prima dei romani in Friuli c’erano quattro pastori disgraziati. Io non ero convinto. Semplicemente mi sembrava logico immaginare che, in mancanza di pietra, avessero costruito con terra e pali di legno. Quindi trovavamo l’aggere di un cjastilîr, trovavamo dei tumuli, ma non torri, case o altre strutture. Il colle di Udine a questo punto è una di queste strutture, ma grande, veramente grande. Pensate a quanta gente deve averci lavorato, quindi quanto importante doveva essere quel luogo e chi aveva deciso di erigere il monumento.

Beh, a quanto pare mio nonno e mio padre avevano visto giusto e le mie fantasie in parte ricalcano una realtà scientificamente dimostrabile. Ora resta da trovare se esista una cella funeraria da qualche parte, altrimenti il resto della (proto)storia rimarrà nella mia fantasia, il che comunque basta e avanza.

Fatto curioso: Antonio Taramelli, nato a Udine, finì a studiare i nuraghi sardi, ma non si avvide mai del fatto di avere avuto davanti al naso qualcosa di enormemente più grande. Un mucchio di terra, certo, ma grande!

Monte d’Accoddi

dicembre 23, 2021

Un luogo sacro preistorico

Fra Sassari e Porto Torres, su una zona pianeggiante non lontana dal solco del rio d’Ottava, si erge un curioso rilievo che viene chiamato oggi Monte d’Accoddi. Il suo punto culminante è tutt’altro che naturale, dato che è occupato da una delle più importanti e interessanti opere costruite da umani in Sardegna.

Vista della struttura dalla rampa di accesso

Nel sito di Monte d’Accoddi possiamo osservare oggi una grande struttura, composta da due piattaforme sovrapposte a cui si accede mediante una lunga rampa sul versante meridionale.

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Giara

gennaio 6, 2020

L’altopiano dei cavalli

La prima volta in cui l’aereo con cui stavo raggiungendo Cagliari fece l’avvicinamento dal lato del Campidano, notai diversi elementi morfologici che non sono comuni nel mio Friuli. Fra questi degli altopiani tavolari, perfettamente piatti, con i bordi costituiti da una bassa parete che sovrasta pendii molto regolari. Avevo visto cose simili in Giordania e foto di morfologie analoghe presenti in Spagna e nelle Americhe, ma qui erano a portata di mano. Gli spagnoli le chiamano mesas (tavole), i sardi jaras, tradotto in “giare”.

Paesaggio della Giara all’inizio dell’inverno

Ce ne sono diverse di jaras, ma quella più famosa è quella detta “di Gesturi” (vedi mappa), poiché è il nome del Comune che occupa la maggior parte della sua superficie. Questo altopiano è famoso anche fuori dalla Sardegna, perché ospita piccoli gruppi di cavalli selvaggi, i celebri Cavalli della Giara per l’appunto.Dopo avere guardato per troppe volte dal cielo le jaras, ho deciso di andarci, col pretesto di vedere i cavalli.In realtà dei cavalli ho visto solo impronte e sterco, ma il motivo è semplicemente dovuto a questioni geologiche, climatiche ed ecologiche.

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