Posts Tagged ‘Climate’

L’habitat non basta – parte 1

febbraio 4, 2022

Spesso mi sento chiedere: perché questa specie non c’è anche se l’ambiente è bellissimo?

Innanzitutto, chiariamo che “bellissimo” detto da un umano non descrive probabilmente un ambiente “bellissimo” per un francolino di monte, un ghiozzetto cenerino o una marmotta. Ma passiamo alla questione habitat. Delimitiamo: “habitat” in senso stretto è qualcosa di legato ad una specie. So bene che esiste una Direttiva per cui habitat è un certo ambiente spesso caratterizzato da una determinata vegetazione, ma in genere si intende con habitat una porzione di spazio le cui caratteristiche consentono la vita di una specie.

Esiste ad esempio l’habitat di Carex pendula (carice pendente), in cui possono vivere tranquillamente anche Bufo bufo (rospo comune), oppure Scolopax rusticola (beccaccia). In genere l’habitat di Carex pendula non è invece quello di Epeorus alpicola (un’effimera senza nome comune) o di Tichodroma muraria (picchio muraiolo). L’habitat di Chamelaea gallina (vongola lupino) non ha nulla a che vedere con quello di Rupicapra rupicapra (camoscio), ma viene frequentato da Sterna hirundo (rondine di mare) anche se non possiamo dire che ci viva.

Le due foto che vedete in questo articolo ritraggono due habitat diversi, in luoghi vicini fra loro dal punto di vista spaziale, quasi identici da quello climatico, ma uno è adatto a Caltha palustris, ospitava larve di Anfibi (probabilmente Rana temporaria) e un gran numero di larve di Trichoptera della famiglia Limnephilidae. L’altro habitat invece è adatto ad Anemone trifolia, ci vivevano adulti di Anfibi (Salamandra salamandra) e ho notato adulti di Coleoptera Staphylinidae.

A volte però l’habitat c’è, ma la specie no. Innanzitutto, prima di dire che l’habitat c’è bisogna interrogarsi su cosa sappiamo di quel luogo. Ci sono tutte le condizioni ambientali richieste dalla specie? Cosa accade se, per esempio, si verificano periodi più o meno lunghi in cui la temperatura dell’aria o dell’acqua non è adatta a una specie poco mobile? Quella specie, pur essendoci l’habitat “fisico” adatto, non vivrà nel luogo dove si verificano questi eventi. Potremmo invece trovare specie mobili, che magari si spostano quando le cose non vanno come a loro piace. Ad esempio, non osserviamo Hirundo rustica (rondine comune) volare fuori dalle nostre finestre a gennaio, ma la stessa specie è presente in luglio. Semplicemente, la rondine cattura insetti in volo, a gennaio pochissimi insetti volano e non tutti i giorni, ma fa freddo e gli uccelli hanno bisogno di energia. La rondine, come sappiamo, migra verso l’Africa, dove trova insetti in quantità adeguata e temperature più alte. Qualcosa di simile fa Anser anser (oca selvatica), specie in cui una gran parte degli individui sono migratori, nidifica nella parte settentrionale dell’Europa e sverna volentieri in Mediterraneo. Nota bene, qui al Sud abbiamo habitat idonei all’oca selvatica e la specie è perfettamente in grado di nidificare con successo, ma molti individui preferiscono salire a Nord, dove trovano spazio e cibo in abbondanza durante l’estate.

Nella prossima puntata approfondiremo ancora l’argomento.

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Why I take part in the battle that will be lost

novembre 11, 2021

The battle against climate change

We all know, or should know, that the climate is changing fastly. Data analyses suggest that the speed of the process is higher than during the past ages. The same data suggest that the difference between the present day global warming and other similar events of the past is that the human activity is a major cause of the unprecedented speed of the climate change.

Alpi Carniche a primavera

You may argue that our capability of measuring the actual temperature of atmosphere and oceans today is higher than the capability of estimating the same temperature for the past. This doesn’t mean that the data we have at hand are not clear enough to tell us that something is changig fast, faster than during the last ten centuries, too fast for us!

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Non è solo la media

gennaio 8, 2020

Il cambiamento climatico visto localmente

È in fondo ciò che percepiamo meglio. Quando parliamo di clima, in generale, tendiamo a fare confusione col concetto di “condizioni meteorologiche” e dunque fatichiamo a fare osservazioni nella corretta scala spaziale e temporale.

Innanzitutto dobbiamo capire che il “clima” è una complessa sequenza di eventi a cui diamo nomi precisi, tanta è la loro importanza. Pioggia, tempo asciutto, freddo, caldo. Nessuno di questi nomi designa un clima, ma un evento, o meglio una categoria di eventi.

In Friuli piove molto, in termini quantitativi, rispetto a molte altre zone dell’Europa meridionale. Tuttavia le precipitazioni totali che cadono in un anno sulla pianura attorno a Udine sono quasi le stesse di altre zone del mondo, ma la loro distribuzione nel tempo è diversa. Si parla spesso di “regime” delle precipitazioni e questa distribuzione nel tempo delle piogge influenza moltissimo una serie di altri fenomeni naturali. Ad esempio la fioritura delle piante o la migrazione di certi animali.

Precipitazioni annue medie globali e dati mensili di tre punti con media annua simile. Clicca sull’immagine per una versione ingrandita. (elaborazione di dati 1970 – 2000 da www.worldclim.org)

A volte mi confronto con persone, prive di formazione scientifica, che usano il concetto di media con una disinvoltura disarmante. Ad esempio (more…)