Quando ero bambino mi dicevano “se ci sono i gamberi l’acqua è pulita che la puoi bere”. Mio padre mi aveva insegnato invece a bere dalle sorgenti di montagna, dopo avere verificato che a monte non ci fosse una malga. Perché la malga ovviamente ha del bestiame, che non usa il gabinetto. Certo, dicono che dopo che l’acqua ha passato tre sassi diventa pura. Come no, provate per credere e prenotate un paio di giorni di diarrea.
Comunque la storia del gambero tornò in auge quando, molto tempo dopo, iniziai a occuparmi di bioindicazione. Questa strana branca dell’ecologia applicata ha la presunzione di usare organismi viventi (bioindicatori) per valutare lo stato degli ecosistemi. Quale stato? Quasi tutti vi risponderanno: la qualità! A mio giudizio non è proprio così, dato che la qualità è un concetto soggettivo, ma lo scopo della mia dissertazione oggi è un altro.
La presenza di un singolo organismo, per quanto possa essere considerato un indicatore di “buona qualità” dell’acqua, non è per nulla sufficiente. Il singolo organismo (more…)