Posts Tagged ‘Identità Biologica’

Identità biologica

aprile 28, 2023

Nel giorno in cui si celebra “Sa die de sa Sardigna” (il Giorno della Sardegna) in ricordo della ribellione contro la dominazione piemontese sull’Isola, vi mostro un paio di specie di piante che rientrano evidentemente nella categoria che qui viene definita “sos istranzos”, ovvero gli stranieri.

Acacia saligna è una specie di origine australiana, con bellissimi gruppi di infiorescenze globose di colore giallo che ricordano quelle della mimosa ornamentale (Acacia dealbata). Questo esemplare è stato fotografato nel Sud dell’Isola, precisamente poco distante dalla celebre località balneare di Chia, dove concorre a formare una boscaglia mista in cui risulta talvolta decisamente dominante. Poco distante da questa ho trovato alcune piante di Casuarina equisetifolia, specie il cui areale di origine si trova attorno all’Oceano Indiano e parte di quello Pacifico. Vidi quest’ultima specie per la prima volta sull’isola di Reunion, in Oceano Indiano, e l’ho ritrovata qui in mezzo al Mediterraneo.

Acacia saligna, gruppo di infiorescenze e foglie

Sono due esempi di specie introdotte, che fanno evidentemente ormai parte del paesaggio sardo, ma che nulla hanno a che vedere con la flora locale. Accanto ad esse si osservano spesso impianti di Eucalyptus sp. e non mancano nella letteratura tecnica e divulgativa riferimenti alla loro funzione di piante “pioniere” e “stabilizzatrici”, spesso in riferimento alla capacità di contribuire alla stabilità delle dune costiere. Sulla necessità di usare specie alloctone a questo scopo discuteremo in un prossimo articolo.

La loro presenza ha alterato evidentemente la biodiversità locale, ma se non ne parliamo fra ecologi potremmo finire per dovere discutere sul fatto che introdurre specie aumenti la biodiversità, intesa come numero di specie diverse presenti in un dato territorio. Questa conclusione sarebbe corretta se le specie introdotte si inserissero senza prendere il posto, o senza interferire con la presenza di quelle indigene. Questo non accade mai, semplicemente perché l’introduzione di nuove specie determina una modificazione nel sistema. È come aggiungere un ingranaggio a una macchina e pretendere che funzioni come prima soltanto perché si è incastrato per bene.

Più evidente è l’alterazione di ciò che chiamo la bioidentità (o identità biologica) del territorio. Il concetto di bioidentità in letteratura viene riferito prevalentemente, se non esclusivamente, all’identità dell’individuo e al suo corredo genetico unico, mentre da ecologo la riferisco all’ecosistema. La composizione in specie della componente biotica di un ecosistema, in particolare, è una caratteristica distintiva, esattamente come per noi lo è la combinazione di caratteri morfologici (colore di capelli e occhi, forma del naso ecc) che ci permette di distinguere al primo sguardo un individuo dall’altro.

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I granchi della Colò

febbraio 10, 2017

Una grande sconfitta per la conservazione della biodiversità

Il video diffuso in rete, e divenuto subito virale, in cui la nota presentatrice Licia Colò scopre dei granchi vivi confezionati al supermercato, li compra e li va a liberare in mare a Ostia è stato un durissimo colpo per chi lotta per la conservazione della natura e della biodiversità.

Assurdo? No. Mi voglio spiegare.

Che dei granchi vivi vengano confezionati nella vaschetta, anche se so benissimo che il crostaceo non cotto deve essere mantenuto in vita per non comprometterne gusto e salubrità, mi fa impressione. Onestamente, vivi nella vaschetta con la pellicola proprio non mi piace come scena e mi sarei indignato anche io, noto mangiatore di altri esseri viventi, dai vegetali agli animali senza grandi distinzioni a parte il gusto.

Tuttavia c’è un “piccolo” problema: che granchi erano? Le specie commerciabili sono diverse e non tutte sono originarie del nostro mare. Anzi, sempre più spesso sui banchi dei supermercati troviamo specie alloctone, o aliene che dir si voglia, ovvero specie di animali che non vivono nei nostri ecosistemi.

Da molti anni noi biologi stiamo cercando di sensibilizzare il pubblico sul tema scottante delle introduzioni “accidentali”, o meglio di (more…)

Inquinamento biologico

agosto 31, 2016

Quando una sostanza si diffonde in un ambiente a seguito di processi naturali, non parliamo di inquinamento. Per “inquinamento” intendiamo di solito l’alterazione dello stato di un ambiente a opera dell’uomo. Inquinamento chimico da immissione di sostanze estranee, inquinamento acustico per emissione di rumori, inquinamento termico per immissione o sottrazione di calore.

Quando si parla di introduzione di un essere vivente, si tende a creare un distinguo. Raramente si parla di “inquinamento biologico”, più spesso di “contaminazione” o semplicemente di “introduzione”. Eppure anche in questo caso si tratta di alterazione di un ambiente, o meglio di uno o più ecosistemi, se vogliamo riservare il termine “ambiente” alle sole componenti abiotiche del sistema.

I casi che mi vengono in mente sono moltissimi, sia di introduzioni accidentali che di quelle conseguenti a una deliberata azione di transfaunazione.

Una ventata di allarme ha attraversato qualche tempo fa (more…)

L’identità genetica di un territorio

marzo 9, 2015

Nella mia professione mi confronto spesso con il tema della conservazione di specie e habitat. Conservazione che a volte pare in conflitto con l’uso delle risorse naturali e del territorio stesso. Uno degli aspetti più controversi riguarda la tutela delle specie locali e la salvaguardia di una particolare “identità”.

Salmo marmoratus, popolazione del basso fiume Tagliamento

Trovo che la confusione fra “biodiversità” e “identità biologica” o “bioidentità” di un territorio sia frequente e fonte di diversi problemi. Il concetto di biodiversità è legato a quello di diversità in senso matematico, possiamo tranquillamente parlare di diversità e darne una misura anche quando affrontiamo il classico problemino del sacchetto di palline.

Sacchetto di palline tutte bianche, diversità zero, metà bianche e metà nere, aumenta, un terzo per ciascuna su bianche, nere e gialle aumenta ancora e via dicendo. Molti si sono impegnati a creare indici di diversità, che hanno indubbiamente una loro funzione in ecologia, anche se vengono a volte sopravvalutati, nel senso che molti ecologi applicati tendono a identificare un’elevata diversità con una elevata “qualità” o “integrità” dell’ecosistema. Questo non è proprio vero, ma l’argomento di oggi è differente.

Torniamo all’identità di un determinato territorio. Cosa intendo per bioidentità? Per me con questo termine si identificano i “connotati biologici” di una porzione di territorio che riteniamo omogenea. (more…)