Posts Tagged ‘Medicina’

Offensiva sanitaria contro l’etanolo

gennaio 27, 2023

In questi giorni si discute molto della scelta del governo irlandese di rendere obbligatoria l’esposizione in etichetta, sulle bevande alcoliche, di informazioni sulla pericolosità dell’alcol etilico. In Italia se ne parla molto, in particolare riguardo al rischio legato ad alcune forme di tumori.

La discussione allarma i produttori, in particolare quelli vinicoli, che temono una futura diminuzione dei consumi, analoga a quella che ha interessato il tabacco.

Mi piacerebbe un approccio scientifico alla questione. Non che i sanitari non abbiano questo tipo di approccio, ma alcune affermazioni perentorie che ho ascoltato negli ultimi giorni sono di tutt’altro tenore. Invito a cercare sul web qualche pagina che spieghi i concetti di pericolo e rischio, se non vi sono già familiari.

Innanzitutto esaminiamo l’affermazione, ascoltata più volte in questi giorni: non esiste una dose di alcol innocua. È di un’ovvietà sconcertante. L’etanolo è una sostanza la cui tossicità è ben nota. Il problema della dose non è relativo a “non fa male” ma a “quanto fa male”. Ricordo che durante il corso di Igiene, quando studiavo Scienze Biologiche all’Università di Trieste, ci spiegarono come quasi tutto faccia “male” in qualche misura, ma si faccia una valutazione del rischio. Cosa che ogni persona sensata dovrebbe fare in qualunque frangente.

Chiunque guidi, ad esempio, fa continuamente una valutazione del rischio. Se non la fa, il rischio aumenta automaticamente!

Il consumo di alcol etilico aumenta il rischio da tumori? Significa che la probabilità di sviluppare un tumore aumenti, o che aumenti quella di svilupparne uno non curabile, consumando alcol etilico. Di quanto? La probabilità è comunque > 0 per qualunque individuo, con qualunque dieta e stile di vita. È evidente che, quando ti ammali gravemente, non è consolante sapere che sei 1 su x milioni o uno su x migliaia. Sei ammalato e potresti morire molto prima di avere superato un’età che ritieni accettabile, purtroppo patendo pure un bel po’.

Fra i miei parenti e amici deceduti, quasi tutti sono morti a seguito di malattie neoplastiche (tumori, leucemie ecc), eccetto tre. Quindi ho una certa sensibilità verso l’argomento.

(more…)
Pubblicità

Salute e culture

febbraio 23, 2015

Le medicine, intese come complesso di conoscenze e pratiche volte a migliorare la salute umana, sono uno degli aspetti culturali più interessanti dell’umanità. Oggi, in un mondo “globalizzato” si confrontano tre grandi sistemi: la medicina scientifica moderna, la medicina tradizionale europea, la medicina tradizionale asiatica. Come biologo ho sempre seguito con attenzione, ma distacco, il dibattito fra sostenitori delle diverse linee di pensiero. Trovo che spesso il confronto sia impossibile, semplicemente perché l’argomento su cui avviene il confronto è realmente diverso per i soggetti coinvolti.

L’organismo di un essere umano è complesso, per definizione. Gestito da una rete immensa di connessioni nervose, percorso da chilometri di vasi sanguigni, reti attraverso cui viaggiano segnali capaci di regolare l’attività di tutte le cellule del corpo.
Questo meccanismo meraviglioso ed efficiente funziona in modi che stiamo tentando di capire da millenni, usando gli strumenti cognitivi a nostra disposizione, soprattutto per tentare di “curare” le “malattie”.

Innanzitutto abbiamo un problema: come definiamo una “malattia” o un “male”? A mio parere si tratta di qualcosa che riduce o annulla le nostre capacità, conducendoci nel caso estremo ed inevitabile all’interruzione del funzionamento di questo sistema: la morte.

Spesso confondiamo i sintomi, la manifestazione percepita dall’individuo, con la patologia in senso esteso. Quando dico “ho mal di gola”, mi riferisco al dolore che provo in una zona retrostante il cavo orale, derivante da una infiammazione, a sua volta provocata probabilmente da un’infezione. In linea di massima il “mal di gola” viene identificato con l’infezione, ovvero con il nocciolo del problema.

Ma qui entra un altro problema. Se io anestetizzassi quella zona, non percepirei più il dolore. L’infiammazione però (more…)