Posts Tagged ‘Monitoraggio’

L’equazione del fiume

dicembre 15, 2022

Quando iniziai a occuparmi di qualità degli ecosistemi acquatici (nel 1995) vivevo nell’illusione comune di potere descrivere esattamente ciò che avrei osservato, giustificando ogni cosa, scovando le leggi della Natura.

Anni dopo cominciai a confrontarmi col tema della valutazione di impatto ambientale e dell’incidenza ambientale di progetti. Dopo avere raccolto dati per oltre un decennio mi ero reso conto che i sistemi di cui mi occupavo sono talmente complessi da non permettermi di comprendere realmente le leggi che li governano. Per lo meno, non osservando certe grandezze variabili con le frequenze e i metodi che devo utilizzare in attuazione alle norme ambientali italiane e unionali.

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Iniziata la stagione della frega dei Salmonidae

novembre 30, 2022

Love is in the water. Anche se parlare di sentimento è un’umanizzazione inaccettabile per un biologo, il dato è che alla fine di questa annata siccitosa e calda Salmo marmoratus è in riproduzione. Non era scontato: nel 2003 rilevai una diminuzione drammatica nel numero di coppie attive.

Coppia di Salmo marmoratus in attività, sembra abbiamo scelto il punto dove deporre

Quest’anno non ho possibilità di fare una buona stima quantitativa, ma mi sembra di vdere più scavi di prova rispetto al passato;  probabilmente perché l’assenza di piene ha favorito una maggiore presenza di sedimento fini, intasamento gli spazi interstiziali fra i ciottoli.

Le trote hanno bisogno di garantire un adeguato flusso di acqua attraverso il nido, condizione necessaria per la sopravvivenza degli embrioni. Quello che a noi umani pare essere un substrato idoneo, viene spesso scartato dalle trote marmorate.

Quasi sempre questi scavi di prova vengono scambiati dagli inesperti per veri nodi di frega, portando a sovrastimare di molto l’effettivo numero di coppie attive. In passato misi a punto un metodo di monitoraggio dell’attività riproduttiva dei Salmonidae e tenni un ciclo di lezioni per formare osservatori, purtroppo senza esito, perché molto credono che gestire la fauna ittica sia “seminare”. La conoscenza della distribuzione e intensità della deposizione delle uova, così come il censimento ittico, sono invece essenziali per stabilire se sia necessario intervenire in modo attivo, come e dove farlo.

Dati pubblici per guardarci attorno

agosto 3, 2019

Come ho scritto un milione di volte il mio mestiere è quello di biologo ambientale. Questo implica la necessità di svolgere una parte rilevante del mio lavoro “sul campo”, ovvero fuori da un ufficio. In genere, per la mia specializzazione, mi occupo di fiumi, torrenti, laghi e in parte di lagune e mare. Per questo motivo il mio lavoro è fortemente influenzato dalle variabili ambientali, in particolare quelle che definiamo “meteorologiche” e “climatiche”. Ho dovuto per forza imparare a gestire il rischio idrometeorologico, per evitare di essere travolto da qualche piena improvvisa, oppure per non fare un viaggio di 300 km fino a un fiume dove non potrò lavorare perché non ci sono adeguate condizioni.

Per tentare di orientarmi utilizzo moltissimo l’accesso ai dati idrologici e meteorologici “in tempo reale” e consulto dei modelli predittivi sintetici. Questi ultimi vanno dalle “previsioni del tempo” fino a modelli non interpretati che descrivono la situazione del continente europeo. Nel primo caso l’interpretazione è banale: pioverà, non pioverà, caldo, freddo, sole, nuvoloso ecc. Nel secondo caso serve un minimo di formazione e di esperienza per confezionarsi le proprie previsioni personalizzate.

Per le previsioni meteorologiche classiche prediligo la consultazione di alcuni siti web, che non sono i classici portali “nazionali” o comunque di area vasta noti alla maggior parte di voi. Mi oriento preferibilmente su portali di agenzie pubbliche che elaborano previsioni per aree ridotte, applicando la modellistica su scala continentale, ma declinando l’interpretazione dei risultati su scala locale, usando spesso il giudizio esperto degli operatori. Un esempio di questo tipo di portale è quello dell’Osservatorio Meteorologico Regionale (OsMeR) del Friuli Venezia Giulia, afferente all’ARPA. Lo potete consultare all’indirizzo http://www.osmer.fvg.it/home.php.

Tipico riquadro delle previsioni con orizzonte ai tre giorni successivi.

In questo portale potete trovare le previsioni classiche, con un orizzonte che si spinge ai quattro giorni successivi. Ci sono poi le tabelle (more…)

Elettropesca – introduzione

marzo 5, 2017

L’elettropesca è una tecnica per la cattura degli organismi acquatici, in particolare dei pesci, che è in uso da alcuni decenni. Molto spesso le sue finalità sono tutt’altro che scientifiche, dato che le tecniche di elettropesca hanno trovato ampio uso fra coloro che vogliono catturare grandi quantità di pesci con il minore sforzo, senza tenere in alcuna considerazione la conservazione della risorsa a cui attingono. In sostanza, è una tecnica di pesca usata dai bracconieri di tutto il mondo.

Nonostante questo, si tratta di una tecnica, o meglio di un insieme di tecniche, che si rivela molto utile per l’attività scientifica, sia per l’acquisizione di campioni di pesci da sottoporre ad analisi di laboratorio, sia per l’esecuzione di censimenti ittici.

Durante un campionamento ittico mediante elettropesca

Durante un campionamento ittico mediante elettropesca

La conoscenza di ogni “oggetto” è essenziale per la sua gestione, così è ovvio che sia impossibile qualunque pianificazione delle attività di conservazione o di pesca se non si conosce la composizione delle comunuità ittiche e la consistenza e struttura delle singole popolazioni.

Per fare questo è necessario individuare metodi standard di acquisizione dei dati, siano essi quantitativi o qualitativi. Molto spesso, nelle regioni meno scientificamente progredite del mondo e d’Europa, si tende a dare peso predominante alla percezione che hanno della fauna ittica i pescatori, siano essi professionisti o dilettanti (o sportivi e ricreativi). Di questo ho già parlato in un articolo su La percezione delle risorse.

L’elettropesca è una tecnica piuttosto curiosa, se si considera quali sono i principi adottati. Gran parte dell’azione si basa sugli effetti che un campo elettrico in acqua ha sugli organismi (more…)