Posts Tagged ‘Nature’

L’habitat non basta – parte 2

febbraio 18, 2022

Dotôr, c’al cjali ce biele aghe! Parcé pò no son trutis?
(Dottore, guardi che bell’acqua! Perché mai non ci sono trote?)

Questa è una domanda che mi sono sentito rivolgere alcune centinaia di volte, all’anno, durante la mia carriera di idrobiologo. Anche ammesso che il concetto di acqua bella sia coincidente per l’umano e la trota, non è detto che questo basti. In effetti sono solito rispondere con una battuta ormai vecchia “Ancje te vascje di bagno di me mari e je biele aghe, ma no podin vivi trutis culì pò!” (Anche nella vasca da bagno di mia madre c’è della bell’acqua, ma non possono certo vivere delle trote lì).
In effetti perché un animale viva in un certo luogo è necessario che trovi habitat fisico adatto, condizioni ambientali adeguate (temperatura ad esempio), cibo, habitat adatto alla riproduzione e alla crescita dei piccoli, o per lo meno che ci sia un collegamento percorribile fra quel tipo di habitat e quello dove vivono gli adulti.

Un esempio di acqua “bella”, per l’occhio umano

Abbiamo visto l’esempio degli uccelli migratori. Se, per assurdo, in un anno per tutto il mese di febbraio scomparissero tutti gli insetti volanti in Africa, durante l’inverno morirebbero tutte le rondini e conseguentemente, pur in presenza di condizioni eccellenti per la loro riproduzione in Friuli, non avremmo più rondini. Avremmo habitat, ma non la specie.

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Metodo e nozioni

agosto 22, 2021

La confusione fra scienza e metodo scientifico

Questo articolo è molto filosofico e lungo. La tesi è che non sia corretto confondere “scienza” e “metodo scientifico galileiano”. È come confondere una torta con la ricetta per prepararla.

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Squali e futuro

luglio 19, 2021

Attraverso Instagram mi sono imbattuto in una serie di progetti interessanti, oggi vi voglio parlare di uno di questi: Project Hiu (vedi il profilo IG).

Squali tigre pescati per il prelievo delle pinne (da Project Hiu)

Chi mi conosce sa quanto sia critico (astioso) nei confronti dell’ambientalismo di protesta, quello dei “no”, che non va oltre gli slogan. In questo caso invece vi segnalo un caso di quello che amo definire ambientalismo attivo, ovvero fare qualcosa per cambiare veramente ciò che riteniamo sbagliato.

In molte aree degli oceani Indiano e Pacifico la pesca degli squali è un’attività che è cresciuta molto, grazie alla richiesta di pinne di pescecane da parte del mercato cinese. L’uso di queste pinne, un tempo più limitato, è cresciuto grazie a un maggiore potere d’acquisto della popolazione. Ma c’è un grosso problema ecologico.

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Per una nuova tutela della natura

aprile 7, 2021

La Direttiva 92/43/CEE è vecchia.

Ha 29 anni, ma si fonda sulle conoscenze di 40 anni fa e si vede.

Io credo che, fatti salvi i principi, nessuna norma a carattere tecnico debba avere una vita così lunga.

Dobbiamo riformare la protezione degli ecosistemi, integrando la tutela delle componenti abiotica e biotica, usando le conoscenze più recenti, tutte quelle acquisite fino a oggi.

Oltre tutto, le liste di habitat e specie degli allegati devono essere integrate. Nel 1992 vennero trascurati taxa ed ecosistemi che si sono rivelati in seguito più vulnerabili di quanto si ritenesse allora.

È necessario che il monitoraggio venga eseguito in modo uniforme ed efficace, è inammissibile che per alcune ZSC si legga ancora “data deficient” in relazione allo stato di un taxon di Allegato II.

La UE inoltre dovrebbe rivedere la politica di finanziamento delle azioni di tutela (vedi ad esempio LIFE) e prevedere un forte sostegno alla ricerca a tutti i livelli. Senza ricerca, non c’è conoscenza, quindi non c’è protezione efficace. Troppo viene lasciato agli Stati, o all’iniziativa dei ricercatori, che sono però presi nella morsa fra scarsità di finanziamenti e il meccanismo del publish or perish.

Stella – da Pescarola a Titiano

agosto 27, 2019

Lo Stella è uno dei fiumi di risorgiva che solcano la Bassa friulana, forse il più celebre fra i tanti corsi d’acqua che nascono in mezzo alla pianura friulana, dall’emersione delle acque della grande falda freatica che raccoglie le acque dei fiumi alpini, disperse nelle ghiaie della Alta. L’acqua dello Stella sostanzialmente è quella del Tagliamento, con qualche aggiunta derivante dalla percolazione delle piogge e dalla dispersione di rii minori nella fascia di pianura asciutta della Alta, fra i colli morenici e la così detta “linea delle risorgive”.

Abbiamo percorso una parte del tratto inferiore di questo fiume, caratterizzato da acque molto calme, corrente lentissima e rive coperte di alberi. Si parte da Pescarola, dove è stato realizzato un porticciolo in uno dei tanti meandri “di morta” del fiume. Si tratta di un antico meandro che il fiume non utilizza più, dunque è ancora più calmo del canale attivo. Raggiunto Palazzolo dello Stella si prende la strada che a destra del fiume scende verso Precenicco. Dopo avere superato la ferrovia si incontra a sinistra una strada (Via dello Stella) con l’indicazione “porto di Pescarola” o “Puart di Piscjarole” in lingua friulana. Dopo essere passati accanto alle banchine del porticciolo, prima di una decisa curva a destra, si vede sulla sinistra lo scivolo di alaggio per i natanti. Questo è il punto di imbarco che abbiamo scelto. Per visualizzare il punto di imbarco segui questo link.

Da qui si esce subito sul fiume Stella e ci si dirige verso valle (destra) guidati da una modesta corrente. Per tutta la gita abbiamo dovuto usare in modo attivo le pagaie, perché (more…)