In questi giorni gli organi di disinformazione di massa stanno martellando con i casi di morti avvenute dopo la somministrazione del vaccino anti CoViD-19 della Astra Zeneca. Da abili conquistatori di audience e like omettono alcuni particolari, che d’altro canto nessuno richiede. Questo perché pochissimi fra noi hanno ricevuto un’istruzione in materia.
Ho letto un’affermazione alquanto scorretta, attribuita a personale dell’Agenzia Italiana del Farmaco: il rischio non c’è. Nessuna persona minimamente competente può affermare una cosa del genere. Comprendo che serva a risolvere il problema della paura. Ma la paura si sconfigge con la conoscenza, non con affermazioni buttate lì.
Il rischio è funzione della probabilità che un evento sfavorevole si verifichi e della “grandezza” delle conseguenze dell’evento. Perché il rischio sia pari a zero, bisogna che la probabilità che si verifichi un evento sfavorevole sia zero. Questo non è mai vero.
Qualunque miscela di sostanze venga introdotta nel corpo umano, attraverso l’alimentazione, la respirazione, una pillola, un’iniezione, una supposta, anche solo assorbimento cutaneo, genera degli effetti. Alcuni sono molto probabili, altri poco. Ad esempio, se introduco del saccarosio (zucchero bianco comune) è molto probabile che venga scisso in fruttosio e glucosio, quindi ossidato e mi fornisca energia. Sono pronto a scommettere che su sette miliardi di umani viventi ce n’è qualcuno che non è capace di scindere il saccarosio nelle due unità saccaridiche di base. E’ solo poco probabile, non impossibile.
Se vostro figlio mangiasse una nocciola, probabilmente non succederebbe nulla di strano. Eppure c’è una probabilità, bassa ma non nulla, che sia allergico alle nocciole e manifesti una violenta reazione allergica. Senza un intervento adeguato potrebbe persino morire. Il punto è che voi non sapete se vostro figlio sia allergico alle nocciole, quindi gli permettete di mangiare una famosa crema italiana a base di gianduia, senza vivere nel terrore che si gonfino a dismisura le mucose e lui muoia soffocato.
Resta un fatto, riportato da più fonti: la frequenza di morti improvvise è uguale fra coloro che hanno ricevuto il vaccino e coloro che non lo hanno ricevuto. Quindi, per quanto sappiamo oggi, il rischio di morire per qualunque motivo dopo essersi vaccinati non è maggiore rispetto a quello precedente, salvo che la probabilità di morire causa CoViD si riduce tantissimo.