Il paradosso messo in evidenza da CoViD-19
Quando frequentavo il Liceo Scientifico mi lamentavo molto dell’obbligo di studiare materie come Latino e Filosofia. Per quanto riguarda Latino, i sostenitori della sua utilità affermavano che “apre la mente” e “sviluppa l’intelligenza“. All’epoca pensavo che lo studio di qualunque materia, se non limitato a imparare a memoria nozioni, consenta di “sviluppare l’intelligenza”. Lo può fare lo studio della Fisica, ad esempio. Non c’è motivo per cui il Latino debba impegnare la mente più della Fisica.
In Italia lo studio delle discipline afferenti alle scienze “materiali” o “dure” è poco valutato. Siamo un paese in cui si considera colto solo chi abbia nozioni relative alle materie umanistiche. Si è percepito chiaramente l’effetto di tali convinzioni dopo l’inizio della pandemia di CoViD-19, con risvolti apparentemente paradossali.
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