Ormai lontani: anno 1995. Mi trovavo in un prato, da qualche parte nei pressi di Moos (Sexten, Sudtirol). Questa immagine è tratta da una diapositiva, scattata con Olympus OM2 su pellicola ISO200. L’ho acquisita ieri col mio scanner.

Per tutti sono Bepo quello dei Pesci e dei Macroinvertebrati. Pochissimi sanno che mi sono occupato molto anche di avifauna e di vegetazione. All’epoca in cui scattai questa foto avevo un eccellente rapporto con la botanica. Poi la botanica mi mollò e iniziai a interessarmi alla Botanica. Sempre da ecologo con un approccio olistico. Mi piaceva, e mi piace tutt’ora, leggere gli ambienti attraverso l’osservazione della vegetazione. Le piante non possono scappare, non passano per caso, sono sempre indizi che raccontano le caratteristiche di un luogo. Allo stesso tempo, le piante modificano quel luogo, cambiando in modo evidente il flusso dell’energia, il ciclo dell’acqua a diverse scale, modificano anche il clima locale che però influenza la loro distribuzione, esattamente come la composizione del terreno. Le piante possono contribuire in modo notevole ai processi che generano determinate forme morfologiche, ma la loro presenza è fortemente influenzata dalla geologia dei luoghi.
Le foto che scattai nella prima metà degli anni ’90 costituirono l’embrione del mio erbario fotografico, o meglio erbario elettronico, dato che a partire da quell’anno mi ero messo a compilare pagine web in html (su Geocities). Poco più tardi feci il mio primo rilievo fitosociologico.