Posts Tagged ‘torrente’

Le trote coi pallini rossi

marzo 29, 2022

Piacciono a gran parte degli umani più di quelle che non li hanno. Perché?

Si sta combattendo da tempo una grande guerra mondiale per la conservazione della biodiversità e io sono da anni in trincea. Per fortuna non rischio pallottole come mio nonno sul Piave, dove vado solo a prendere freddo facendo rilievi di habitat. Eppure non riesco a prendermela con gli avversari. Forse perché iniziai a pescare molto prima di laurearmi in Scienze Biologiche.

Un esemplare adulto di Salmo trutta catturato durante un censimento ittico in un torrente della Carnia

Inizio a raccontarvi un po’ la storia dalla mia esperienza di pescatore, perché il cammino che si percorre è fatto di passi e non sono certo nato biologo.
All’inizio pescavo solo in mare e laguna, dove non era necessario essere titolari di una licenza. Quando iniziai a pescare in acqua dolce le mie catture erano trote iridee (Oncorhynchs mykiss), di origine americana. A Udine, nei canali irrigui e nei laghetti attorno c’erano quelle. Quando potei allontanarmi, grazie alla patente che mi permetteva di usare la FIAT 126 della mamma, iniziai a catturare quasi esclusivamente trote fario “atlantiche” (Salmo trutta) in torrenti come Cornappo e Chiarò. Lì c’era solo quello. La trota marmorata (Salmo marmoratus) era un mito, che popolava la mia fantasia e il Natisone.

Quando decisi di sfidare il mito, con la decisione e l’entusiasmo di Sanpei, impiegai moltissimo tempo a fare la prima cattura. La gran parte dei pesci che prendevo erano ancora iridee e fario.

La fario mi piaceva molto, tant’è che nel 1998 convinsi (facilmente) il professor Specchi a farmi avviare uno studio sulla sua alimentazione. Confesso che oltre a un interesse per i flussi di energia negli ecosistemi dei torrenti montani, mi muoveva il desiderio di capire come pescarne di più.

Per chi non pesca è utile ricordare questo: la pesca con la lenza consiste nell’offrire ai pesci del cibo o qualcosa che ci assomigli, con nascosto un gancio di acciaio (l’amo), che é legato a un filo di polimeri. Quando il pesce mangia ciò che gli offriamo, l’amo si conficca nei tessuti della bocca o della faringe; questo consente al pescatore di trascinare il pesce fino ad averlo letteralmente in mano.

Lo studio sull’alimentazione della fario venne affiancato da osservazioni sulle preferenze in fatto di habitat e sul comportamento. Poco dopo iniziai a fare la stessa cosa con la marmorata. Così capii.

Se percorro a ritroso il mio viaggio attraverso il mondo della pesca e unisco ai ricordi tutto ciò che ho imparato sugli ambienti acquatici e i pesci, capisco perfettamente perché la trota fario sia tanto amata dai pescatori dilettanti (includo quelli come me e i garisti). E di questo bisogna tenere conto per forza, perché la gestione di qualunque ecosistema, la conservazione degli habitat e delle specie, non possono essere fatte solo per decreto calando dall’alto divieti e obblighi, ma devono avvalersi del contributo di ogni cittadino. Se il cittadino non viene informato, se non si tiene conto dei suoi desideri, se non si propone qualcosa di alternativo in modo accettabile e ragionevole, non si può fare tutela. So che molti strenui difensori dell’ambiente non sono d’accordo con quanto ho appena scritto, ma la mia opinione è frutto di quasi tre decenni di studio e lavoro, posso garantirvi che non è una frase fatta buttata lì per giustificare qualunque uso scriteriato delle risorse naturali.

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Rio Alba (Moggio Udinese)

giugno 26, 2021

Alla fine del mese di maggio 2021 ho visitato la parte inferiore della gola che il Rio Alba scava fra i monti del margine meridionale delle Alpi Carniche. L’alba è un affluente di destra del fiume Fella e la sua valle delimita a Ovest il massiccio dello Zuc dal Boor.

Il bacino del Rio Alba si trova nella zona evidenziata
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Diversità nei torrenti montani

giugno 18, 2021

Si fa presto a dire “torrente montano”, in realtà in questa categoria, mai ben definita, si possono annoverare ambienti molto diversi fra loro, anche se talvolta sono contigui geograficamente e posti in perfetta continuità. Potete vedere qui un’immagine composta che rappresenta due corsi d’acqua montani, definibili come torrenti, anche se quello più piccolo viene spesso indicato con nome di “ruscello” o “rio”.

Ciò che li differenzia non è solo la portata, ma anche la pendenza, che determina la composizione sedimentologica del letto, la quale a sua volta è uno dei fattori abiotici più importanti dell’ecosistema, dato che definisce le caratteristiche morfologiche su piccola scala, quelle che sono proprie dei così detti microhabitat dagli ecologi. Habitat perché sono “luogo abitato da organismi viventi”.

Due esempi di ambiente torrentizio nelle Prealpi Carniche (Friuli)
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Bentonici poco noti, i Nematomorfi

giugno 15, 2021

I Nematomorpha sono un Phylum di animali poco noti, anche se non è difficile osservarli.

Il corpo è vermiforme, molto lungo nel caso delle femmine adulte, sottile e senza segmentazione (o meglio, senza metameria).

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